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I TUMORI CUTANEI NON MELANOCITARI: UPDATE DOPO 2 ANNI DI PANDEMIA

I TUMORI CUTANEI NON MELANOCITARI: UPDATE DOPO 2 ANNI DI PANDEMIA

La diffusa prevalenza dei tumori cutanei non-melanocitari, la loro minore (ma non assente) aggressività, e la loro maggiore incidenza in pazienti anziani, spesso polipatologici, hanno creato l’erronea convinzione sia tra gli addetti ai lavori che tra i non addetti ai lavori che questa sia una problematica patologica minore, spesso con un valore solamente quoad valetudinem e non quoad vitam.

La corretta conoscenza di questa patologia, tuttavia, ci insegna che i tumori cutanei non-melanocitari, specialmente quando trascurati e non trattati adeguatamente, sono causa di significativa morbidità’ funzionale, limitazione della qualità di vita, e mortalità sia nel paziente anziano che nel giovane sano.

Tre elementi sono fondamentali per ridurre l’impatto medico e sociale dei tumori cutanei non-melanocitari: 1. Una efficiente tempistica diagnostica e interventistica. 2. Una adeguata conoscenza generalistica e inter-disciplinare del corretto percorso di cura del paziente e delle alternative terapeutiche a disposizione. 3. Una integrazione tra tecnica ultraspecialistica ed approccio collaborativo multidisciplinare.

La tempistica diagnostica e interventistica è di fondamentale importanza per garantire una prognosi favorevole anche nei casi di tumori a più alta malignità, come il Carcinoma Spinocellulare e il Carcinoma a Cellule di Merkel. Se già in precedenza questi tumori erano notoriamente trascurati sia dai pazienti che da molti professionisti sanitari causando un ritardo –a volte critico- della cura, la recente pandemia ha ulteriormente accentuato queste limitazioni, portando a un significativo impatto negativo sulla salute pubblica.

Una adeguata conoscenza generalistica e inter-disciplinare da parte di ciascuna delle molteplici figure sanitarie che interagiscono con questi pazienti permette di garantire una diagnosi (o sospetto di diagnosi) immediata e un rapido trasferimento di cura al corretto specialista o al corretto esame (di screening, di diagnosi, di controllo) richiesto dallo specifico caso.

Infine, approfondiremo la necessità di integrazione tra tecnica ultraspecialistica ed approccio collaborativo multidisciplinare. In termini di tecnica ultraspecialistica, novità importanti in ambito di tumori cutanei non melanocitari provengono dalle ricerche interconnesse di farmacologia, biologia cellulare e oncologia medica, che stanno dando risultati promettenti mediante l’introduzione di farmaci biologici efficaci in casi clinici complessi ove la chirurgia non è indicata o è attuabile solo dopo riduzione dimensionale del tumore cutaneo. In chirurgia dermato-oncologica, la chirurgia plastica continua ad evolversi ed ad assumere un ruolo chiave nell’approccio ricostruttivo funzionale di difetti cutanei, così come nella gestione delle problematiche vulnologiche.

Il successo terapeutico nell’ approccio ai tumori cutanei non melanocitari è garantito dalla tempestività nella diagnosi primaria e delle recidive precoci e nella terapia, il rapido inquadramento nel corretto percorso terapeutico, e l’utilizzo di tecniche mediche e chirurgiche all’avanguardia.


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