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Negli ultimi anni si sta affermando il fenomeno del chemsex, ossia la pratica di avere rapporti sessuali in associazione con l’assunzione di sostanze psicotrope. Tali situazioni sono più diffuse nella popolazione MSM (uomini che fanno sesso con uomini), ma si stanno diffondendo anche in altri target. Questo fenomeno, originatosi soprattutto nelle grandi città del Nord Europa, si è progressivamente diffuso in tutto il continente e costituisce oggi una realtà preoccupante anche in Italia. Specificamente, alcune sostanze quali alcolici, derivati anfetaminici ed ecstasy, vengono utilizzate per disinibire i comportamenti individuali e migliorare le prestazioni sessuali. Nonostante possa determinare una iniziale eccitazione ed euforia psicofisica, tale pratica porta nel tempo a deprimere le funzioni dell’organismo, inclusa la sessualità, determinando una possibile dipendenza e potenziali effetti dannosi a carico del sistema nervoso centrale. L’alterazione della percezione della realtà tende inoltre, ad abbassare il livello di attenzione riguardo il rischio di infezioni a trasmissione sessuale, portando le persone a praticare rapporti senza la protezione del preservativo. Il chemsex può costituire quindi un rischio per la salute, condizionando le modalità di relazione e di espressione della sessualità, oltre a comportare la possibilità di disturbi a livello psicologico/psichiatrico ed il rischio di infezioni a trasmissione sessuale. Nell’ambito della prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse, nonché delle patologie della sfera psicologica/psichiatrica, risulta opportuno indagare accuratamente tale fenomeno, informare la popolazione sulle potenziali conseguenze e contrastare la diffusione del consumo problematico delle sostanze psicoattive legali ed illegali negli ambienti di aggregazione. Partendo da quanto affermato, il convegno si pone dunque l’obiettivo di formare i professionisti delle dipendenze su un argomento la cui casistica è in crescita, ma ancora distante dai Servizi. Un approccio multidisciplinare e di riduzione del danno è fondamentale per comprendere e trattare questo fenomeno nei suoi vari aspetti; la collaborazione con le realtà del terzo settore e dell’associazionismo è fondamentale per promuovere un intervento territoriale precoce e proattivo, stante la difficoltà che queste persone hanno a chiedere aiuto ai sevizi sanitari. La ricerca farmacologica nel campo infettivologico ha ottenuto negli ultimi anni obiettivi di grande rilevanza per la salute pubblica ed oggi i professionisti hanno a disposizione diverse specialità e diverse formulazioni per prevenire e curare le infezioni a trasmissione sessuale.